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I nostri progetti

Come lavoriamo

L’idea del progetto “Famiglie per l’accoglienza” nasce da una riflessione circa le risposte educative di tipo residenziale che esistono sul territorio e dalla spinta che l’ordinamento ha posto verso il superamento definitivo degli Istituti per Minori. L’obiettivo primario del progetto è di offrire un luogo di accoglienza che superi le logiche della Comunità in tutti quei casi dove i tempi o il contesto dell’accoglienza divengano tali da compromettere uno sviluppo equilibrato del minore. Ci piace pensare, e l’esperienza ce lo conferma, che le nostre Comunità Familiari diventino, anche se temporaneamente, una “Casa” ed una “Famiglia”, un luogo di relazioni privilegiato per chi non ha la fortuna di avere una casa ed una famiglia propri.
Le Comunità Familiari “Grifon d’oro”, “Serpe verde” e “Tasso Rosso, le prime due attive dal 2004, si sono presentate sul territorio al fine di accogliere, assistere e formare minori che vivono e soffrono situazioni di disagio affettivo relazionale e/o socioculturale, riconducibili a contingenze personali, relazionali, familiari, e che, per provvedimento amministrativo dell’Autorità Giudiziaria competente, devono essere allontanati temporaneamente o definitivamente dalle loro famiglie d’origine impossibilitate a provvedere ad un adeguato sostegno formativo psicologico ed educativo. Si vuole assicurare loro l’inserimento in un ambiente familiare sereno, rassicurante, stabile affinché essi possano sviluppare un corretto processo di crescita psico-fisico-sociale anche quando i genitori non sono più in grado di occuparsi di loro. Là dove è possibile, si provvede a promuovere azioni volte ad agevolare i rapporti del minore con la famiglia d’origine ed a permettere il suo rientro nella stessa, ponendosi come modello e punto di riferimento per la costruzione dei rapporti affettivi parentali. Le famiglie, che si “strutturano”, sono di utilità per i minori per i quali la risorsa affido non è ipotizzabile e che, per caratteristiche proprie, richiedono la presenza di modelli genitoriali. Nella Comunità Familiare gli ingredienti della condivisione e dell’accoglienza sono coniugati a capacità professionali coltivate in percorsi di formazione, supervisione e confronto.
 
Il percorso di accoglienza
 
Il minore viene inserito in famiglia dopo valutazione sociale, psicologica e sanitaria atta ad inquadrare eventuali situazioni destabilizzanti gli equilibri già raggiunti dagli altri ospiti o ad evidenziare stati patologici che richiedano cura particolare o terapia specifica (intolleranze alimentari, celiachia, diabete ecc.) o ad evitare il diffondersi di malattie trasmissibili agli altri componenti del gruppo, attuando medicazione   adeguata   come   nel caso delle parassitosi (pediculosi, scabbia ecc.).
Articolato in due parti, il percorso di accoglienza proposto al minore prevede, al momento dell’allontanamento dal proprio nucleo familiare una prima fase d’inserimento durante la quale verrà seguito da un componente adulto della famiglia e/o se necessario da un educatore, in rapporto 1:1, che lo aiuterà ad elaborare nel modo più sereno possibile le vicende che hanno portato al provvedimento di allontanamento. Gradualmente, sempre nel rispetto dei tempi di elaborazione individuali, il minore si inserirà nel contesto familiare acquisendo sempre maggior autonomia. Nell’ambito della quotidianità, in rapporto alla vita di relazione familiare ed extra familiare, un’osservazione attenta e diligente consentirà di definire un Progetto Educativo Individuale condiviso con il Servizio Sociale di riferimento e, ove ve ne fosse la necessità, con il Servizio di Neuropsichiatria Infantile.
Completata la fase di inserimento nel gruppo familiare, il gruppo ed il minore saranno pronti ad affrontare e a sviluppare il Progetto Educativo Individuale.
 
Destinatari e struttura d’accoglienza
 
I minori, di ambo i sessi senza distinzioni di etnia, di lingua, di religione, di condizioni personali o sociali,  che possono trovare accoglienza nella Comunità Familiare “Grifon d’oro” hanno un’età d’ingresso compresa fra i 6 ei 12 anni, in “Serpe verde” un’ età d’ingresso compresa fra gli 0 e i 6 anni, mentre in “Tasso Rosso”  un’età d’ingresso compresa fra i 12 ed i 18 annicon la possibilità di allargare tali ambiti al fine di mantenere indivisi gli appartenenti allo stesso nucleo d’origine. Attualmente l’unica struttura funzionante ed attiva è la “Tasso Rosso”  ; le altre due comunità familiare sono attualmente non attive per lavori di ristrutturazione dei locali.  La permanenza del minore, in base alle disposizioni dell’autorità competente, può prolungarsi anche sino ai 18 anni o, se necessario, anche in prosieguo amministrativo.
La famiglia è organizzata strutturalmente e funzionalmente in relazione alle esigenze di vita quotidiana, ludico creative ed educative di gruppi di cinque minori. Può anche accogliere utenza non residenziale che si aggregherà ai residenti nei diversi periodi della giornata non dedicati all’attività scolastica o al riposo notturno.
Gli ospiti non residenti giustificano la loro presenza nella struttura o in base ad un accordo intercorso fra i Servizi Sociali e le famiglie bisognose di tale servizio o ad un accordo, non mediato dai Servizi Sociali, che si instaura fra famiglia e responsabili della casa. E’ proprio nell’ambito di tale ospitalità che si affiancano compiti d’ausilio alle famiglie a sostegno di baby parking e baby sitting.
“Grifon d’oro” e “Serpe verde” trovano collocazione in una villa bifamiliare di circa 600 mq. disposta su tre livelli, di recente costruzione situata in Vellezzo Bellini alla Via Giacomo Matteotti, 17 e 19 ed utilizzano in comune ma in tempi diversi Piano Terra: salone di 100 mq. destinato ad attività ludico-creative, sala medica, due servizi igienici, sala d’incontro minori famiglie. “Grifon d’oro” dispone, inoltre, di tre piccoli locali destinati ad attività che necessitano di maggiore tranquillità (psicoterapia, fisiocinesiterapia et altro). Entrambe le case dispongono di ampio porticato, giardino ed orto che sono utili sia dal punto di vista ludico che educativo. Piano Primo:cucina, sala da pranzo, salotto, locale video e computer game, due servizi igienici, ampio terrazzo coperto di 80 mq.
Piano Secondo: “Grifon d’orotre camere da letto e un servizio igienico e “Serpe verde” tre camere da letto e un servizio igienico.
“Tasso Rosso” trova collocazione in una villa bifamiliare di circa 250 mq. disposta su due livelli, di recente costruzione situata in Vellezzo Bellini alla Via Giuseppe Garibaldi, 21. Piano Terra: ampio salone, una cucina, un bagno ed un ripostiglio. Piano Secondo: quattro camere da letto, doppi servizi ed una piccola mansarda. Dispone, inoltre, di un porticato ed un ampio giardino ed orto.
 
Caratteristiche del Servizio
 
Gli elementi su cui poggia la metodologia educativa possono essere raggruppati in tre filoni generali:
 
La vita quotidiana: se l’obiettivo primario è quello di costruire una storia comune all’interno della quale rintracciare significati condivisi, la strutturazione “spazio temporale” della giornata diventa uno strumento che favorisce lo sviluppo evolutivo dei minori.
 
La relazione educativa: l’educatore nel “fare insieme ai bambini”, in un tempo e in uno spazio, contribuisce a costruire relazioni e “una storia comune”.

Il progetto educativo individuale:
questo strumento permette di esplicitare, programmare e verificare gli obiettivi e la metodologia di lavoro rivolta al singolo bambino e la singolarità della sua storia.
             
Modalità di funzionamento ed ammissione                
 
I minori vengono inseriti nelle “case”, su disposizione del Tribunale dei Minori, dai Servizi Sociali dei Comuni e delle Aziende Sanitarie Locali o direttamente dal tribunale dei Minori, previa presentazione del caso all’equipe della “casa” che valuta l’inserimento in relazione agli equilibri e alle armonie dei componenti dei gruppo già accolto.
Gli inserimenti in casi di emergenza vengono, invece, attuati immediatamente previa disponibilità di ricezione.
La modalità di presa in carico si snoda attraverso i seguenti passaggi:
 
1.     Presentazione del caso da parte del Servizio richiedente.
2.     Presentazione della documentazione relativa alla situazione del minore che si intende inserire.
3.     Presentazione del caso all’équipe educativa della “casa” per valutarne l’inserimento.
4.     Richiesta della documentazione sanitaria, provvedimenti del Tribunale dei Minori, permessi di soggiorno ecc.
5.     Dopo una prima fase di osservazione (15/20 giorni) l’inserimento viene ratificato.
6.     Entro 30 giorni dalla data dell’inserimento viene definito dall’équipe il Progetto Educativo Individuale quale sintesi delle ipotesi enunciate   dal Progetto Quadro definito con i Servizi Sociali e le osservazioni proposte dall’équipe. Nel corso del primo periodo di osservazione, se i comportamenti del minore inserito causassero tensioni nel gruppo preesistente o minassero l’equilibrio dell’intera struttura, l’équipe educativa può decidere l’allontanamento del minore in prova a salvaguardia della stessa.
7.     Il progetto educativo inizialmente formulato viene verificato in itinere attraverso incontri periodici fissati con i Servizi di riferimento.
8.     Le dimissioni avvengono sulla base di due principali modalità:
 
·        ad ultimazione del Progetto Quadro di riferimento definito dai Servizi Sociali in accordo e/o su disposizione dell’organo istituzionale che ha promosso l’allontanamento del minore dal nucleo familiare d’origine.

·        in base ad una decisione assunta di concerto tra i Servizi Sociali e l’équipe educativa della “casa” a seguito di eventi o situazioni nuove.
 
Di principio non vengono dimessi i minori senza che sia stato individuato un nuovo contesto di accoglienza.